1917: SIONISTI ED EBREI TRA GRANDE GUERRA E RIVOLUZIONE
Il carattere anti-socialista della Dichiarazione Balfour
opuscoletto di 8 pagine:
1917 – sionisti ed ebrei tra Grande Guerra e rivoluzione
“L’esercito francese si era ammutinato, l’esercito italiano era sull’orlo del collasso e l’America aveva iniziato a prepararsi senza convinzione…Era importante per noi cercare qualunque aiuto possibile. Arrivammo alla conclusione, da informazioni ricevute da ogni parte del mondo, che fosse vitale avere dalla nostra parte la simpatia della comunità ebraica…Essi potevano aiutarci in America e in Russia, la quale in quel momento si stava staccando, lasciandoci soli.”
Lloyd George, Primo ministro inglese
sul perché nel 1917 fu emanata la Dichiarazione Balfour
Nel mondo ebraico di inizio Novecento la lotta tra sionisti e antisionisti, questi ultimi rappresentati soprattutto dal Bund (Unione Generale dei Lavoratori Ebrei di Lituania, Polonia e Russia), dal 1914 divenne lotta tra chi sosteneva la carneficina mondiale (e attraverso l’appoggio a qualche imperialismo puntava a ottenere lo stato ebraico in Palestina) e chi voleva la pace e la rivoluzione sociale.
La Dichiarazione Balfour non fu solo l’ennesimo atto coloniale inglese, ma anche una mossa per fermare l’adesione di massa nel mondo ebraico al movimento socialista, che sull’onda della Rivoluzione russa nel 1917 cercava di porre fine alla guerra.